AL REFERENDUM VOTIAMO NO PER DIFENDERE LA NOSTRA TERRA!
Ecco i miti sfatati sulla riforma:
Non supera il bicameralismo, lo rende confuso e crea conflitti di competenza fra la camera ed il nuovo senato, composto per la maggioranza da senatori eletti dai consigli regionali.
Non produce semplificazione e non aumenta la rapidità nelle decisioni, in quanto aumenta fino a dieci i procedimenti legislativi, incrementando la confusione.
Il voto di fiducia dato dalla sola camera dei deputati non rafforza la governabilità, infatti questa dipende dalla coesione della maggioranza che sostiene il governo e non dal numero delle camere. Sarebbe invece necessaria una buona legge elettorale affinché il parlamento rappresenti veramente gli elettori.
La riduzione del numero di senatori non garantisce una significativa riduzione dei costi della politica: la gran parte del costo del senato non deriva dalle indennità dei senatori tagliati, ma da immobili, servizi e personale.
Questa riforma non garantisce la sovranità popolare, poiché elimina l'elettività diretta dei senatori, consegnando grazie all'italicum il potere ad una minoranza parlamentare divenuta maggioranza grazie ad un troppo generoso premio di maggioranza.
Non esalta la rappresentanza dei territori, rafforza infatti il potere centrale a danno delle autonomie territoriali.
Diminuisce la partecipazione dei cittadini aumentando da 50mila a 150mila il numero di firme necessarie per i disegni di legge di iniziativa popolare.
Non supera il bicameralismo, lo rende confuso e crea conflitti di competenza fra la camera ed il nuovo senato, composto per la maggioranza da senatori eletti dai consigli regionali.
Non produce semplificazione e non aumenta la rapidità nelle decisioni, in quanto aumenta fino a dieci i procedimenti legislativi, incrementando la confusione.
Il voto di fiducia dato dalla sola camera dei deputati non rafforza la governabilità, infatti questa dipende dalla coesione della maggioranza che sostiene il governo e non dal numero delle camere. Sarebbe invece necessaria una buona legge elettorale affinché il parlamento rappresenti veramente gli elettori.
La riduzione del numero di senatori non garantisce una significativa riduzione dei costi della politica: la gran parte del costo del senato non deriva dalle indennità dei senatori tagliati, ma da immobili, servizi e personale.
Questa riforma non garantisce la sovranità popolare, poiché elimina l'elettività diretta dei senatori, consegnando grazie all'italicum il potere ad una minoranza parlamentare divenuta maggioranza grazie ad un troppo generoso premio di maggioranza.
Non esalta la rappresentanza dei territori, rafforza infatti il potere centrale a danno delle autonomie territoriali.
Diminuisce la partecipazione dei cittadini aumentando da 50mila a 150mila il numero di firme necessarie per i disegni di legge di iniziativa popolare.