TRENTO UNA VOLTA
Una raccolta delle immagini storiche di Trento pubblicate anche sulla pagina. Un modo comodo per ritrovarle e per vederle tutte assieme.
Trento (Tirolo) - Scorcio del Duomo e di Palazzo Pretorio intorno al 1910. Le automobili cominciano a diffondersi nelle città austriache e se ne fa sfoggio per andare a messa la domenica.
Nella fotografia la vecchia stazione della Tranvia Trento-Malè nel 1909, pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale (11 ottobre). Sulla sinistra è possibile vedere quello che allora era il bar della stazione. Fu una delle prime linee a lungo percorso che adottò la trazione elettrica (all'epoca l'alimentazione era ad 800V in corrente continua).
L'atto di costruzione della linea fu firmato dall'imperatore Francesco Giuseppe nel 1905.
L'atto di costruzione della linea fu firmato dall'imperatore Francesco Giuseppe nel 1905.
Il nostro ultimo Imperatore, il Beato Carlo d'Asburgo, all'epoca ancora Arciduca d'Austria, in visita al fronte Tirolese il 15 giugno 1915.
I giardini di piazza Dante a Trento nel 1920. Molto differenti rispetto ad adesso, sia per l'arredo urbano che per chi li frequenta...
25 settembre 1909: Mussolini, all'epoca sindacalista ed esponente del partito socialista, viene espulso dall'Impero d'Austria; è ritratto sul confine ad Ala, accompagnato da alcuni compagni di partito.
Nelle sue pubblicazioni del periodo a Trento si possono trovare chiaramente riferimenti al fatto che la popolazione del Tirolo non si sentisse italiana.
Nelle sue pubblicazioni del periodo a Trento si possono trovare chiaramente riferimenti al fatto che la popolazione del Tirolo non si sentisse italiana.
Vista della ferrovia del Brennero nel 1909 nell'attraversamento di Trento. In primo piano i pali della luce risalenti al periodo e sulla sinistra si intravede la chiesa di Sant'Apollinare.
Artiglieria pesante incolonnata a Trento nel 1916, pronta per la grande offensiva della Strafexpedition. Questa strategia venne ideata ancora nel dicembre 1915 per punire l'Italia, vecchia alleata, che aveva tradito la triplice alleanza, schierandosi sul fronte opposto, e cioè con l'intesa. L'offensiva avrebbe dovuto aver luogo in aprile ma venne rinviata al 15 maggio, viste le condizioni meteorologiche particolarmente dure di quell'inverno.
La preparazione di questo attacco avvenne con largo anticipo e, sia le munizioni che i soldati, vennero fatti giungere in Tirolo in modo graduale per non destare sospetti. Nonostante l'esercito italiano fosse a conoscenza della convergenza verso il fronte di importanti risorse sin dal marzo 1916, Cadorna sottovalutò la nostra forza. Per gli italiani fu una dura sconfitta e furono costretti ad una brusca ritirata.
La preparazione di questo attacco avvenne con largo anticipo e, sia le munizioni che i soldati, vennero fatti giungere in Tirolo in modo graduale per non destare sospetti. Nonostante l'esercito italiano fosse a conoscenza della convergenza verso il fronte di importanti risorse sin dal marzo 1916, Cadorna sottovalutò la nostra forza. Per gli italiani fu una dura sconfitta e furono costretti ad una brusca ritirata.
Immagine delle messaggerie a cavalli, delle diligenze adibite al trasporto postale e anche di persone. Cominciarono lentamente ma inesorabilmente a scomparire a partire dall'inizio del Novecento.
In fotografia una delle stazioni ferroviarie private dei reali austriaci per le loro visite nella contea del Tirolo. Questi, giungendo a Trento, scendevano dal treno non nella normale stazione ma in questa piccola costruzione posta dinanzi al Molino Vittoria.
Panorama di Trento nel 1908. La nostra città tirolese comincia ad espandersi in collina.
Fotografia dei funerali del naturalista austriaco don Giuseppe Grazioli nel 1891. Nacque a Lavis in Tirolo nel 1809. Contribuì a risollevare l'economia della nostra terra grazie ai suoi studi sul baco da seta.
27 aprile 1895, operai ed autorità che aspettano di vedere il transito del primo treno lungo la appena costruita linea della Valsugana. La linea arrivava all'epoca fino a Tezze. Fu un'opera voluta dalla nostra secolare patria austriaca per favorire lo sviluppo delle terre di confine.
L'attuale via Galilei intorno al 1900. Fu una delle prime vie in cui le rogge furono interrate.
1905 - La visita del nostro imperatore d'Austria Francesco Giuseppe a Trento in Tirolo. Nella fotografia si accinge a visitare l'Esposizione Permanente inaugurata lo stesso anno.
Questa fotografia del 1898 ritrae quello che fu uno dei primi, se non il primo in assoluto, sciopero del Tirolo, a Trento. La manifestazione fu però, contrariamente a quelle diffuse all'epoca in Italia, compatta ed ordinata, come ci si poteva del resto aspettare dal carattere tipicamente mite dei tirolesi...
Trento fu la prima cittadina europea le cui vie e piazze furono dotate di illuminazione elettrica. E in quel tempo, NON era Italia, ma AUSTRIA.
Ciò avvenne il 26 giugno 1890. Nell'immagine si può vedere uno dei primi lampioni posti in centro.
L'alimentazione per gli impianti di illuminazione era data dalla centrale idroelettrica costruita nel 1888 a Ponte Cornicchio. Questa forniva una potenza di circa 200 kW.
Basterebbe guardare alcune piazze della Trento attuale per vedere (e capire) quale sono i risultati della "redenzione" (riduzione) italiana...
Ciò avvenne il 26 giugno 1890. Nell'immagine si può vedere uno dei primi lampioni posti in centro.
L'alimentazione per gli impianti di illuminazione era data dalla centrale idroelettrica costruita nel 1888 a Ponte Cornicchio. Questa forniva una potenza di circa 200 kW.
Basterebbe guardare alcune piazze della Trento attuale per vedere (e capire) quale sono i risultati della "redenzione" (riduzione) italiana...
La costruzione del mausoleo dedicato al traditore Cesare Battisti avvenne nell'epoca fascista per volontà di Mussolini. Si tratta di una vera vergogna per l'intera Europa, un monumento che ricalca gli ideali fascisti ma che non è mai stato abbattuto. Fu scelto il Doss Trento per fare in modo che potesse essere visto da quasi qualunque angolo della città. L'inaugurazione avvenne il 26 maggio 1935 alla presenza del segretario del partito nazionale fascista Achille Starace e del re d'Italia Vittorio Emanuele III.
Questo è solo uno dei tantissimi tasselli voluti dal regime per italianizzare la nostra città per secoli austriaca. Ricordiamo che vennero tolte quasi tutte le aquile asburgiche ed i cartelli delle vie dedicate a personaggi mitteleuropei, e che vennero abbattuti palazzi in stile tipicamente austriaco (uno fra tutti il Palazzo delle Poste).
Questo è solo uno dei tantissimi tasselli voluti dal regime per italianizzare la nostra città per secoli austriaca. Ricordiamo che vennero tolte quasi tutte le aquile asburgiche ed i cartelli delle vie dedicate a personaggi mitteleuropei, e che vennero abbattuti palazzi in stile tipicamente austriaco (uno fra tutti il Palazzo delle Poste).
La ex casa littoria trasformata nel comando delle truppe tedesche durante il periodo dell'Alpenvorland (1943-1945)
Fotografia del 1954 dell'esterno del celebre Caffè Europa in Via Manci, i cui locali si trovavano dove ha in seguito aperto Upim e dove si trova adesso Eurospar.
Il ponte di San Lorenzo distrutto dai bombardamenti alleati del 2 settembre 1943
Vista di Contrada Larga e Piazza Duomo dell'inizio del XIX secolo
Bozzetti per il restauro della statua del Nettuno di Piazza Duomo
La facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore a Trento nel 1900, appena prima dei lavori di restauro che ne modificheranno la facciata rinascimentale.
La stazione ferroviaria di Trento orginaria (chiamata all'epoca fabbricato dei viaggiatori), in una fotografia del 1860.
Veduta della città risalente al 1865 e, in primo piano, i lavori per la deviazione del corso del fiume Adige.
Cartolina pubblicitaria del Grand Hotel Trento sul finire dell'Ottocento (attuale palazzo della Provincia in Piazza Dante). Ovviamente Trento è Sudtirolo
L'attuale sede dell'Istituto Trentino Alto Adige per Assicurazioni (ITAS), quando nel palazzo vi era ancora il celebre Hotel Europa
Piazza Duomo un secolo fa. È possibile vedere la facciata originale di palazzo pretorio (oggi sede del Museo Diocesano), prima del restauro invasivo della fine del Novecento. Le finestre sono infatti rettangolari (ora vi sono delle bifore).
Rara illustrazione del 1850 di Torre Verde quando era ancora lambita dal vecchio corso del fiume Adige.
Gruß aus Trient (Südtirol) - Österreich.
Pare scattata adesso invece è del secolo scorso! Il retro del Duomo con le due absidi esterne, il Castelletto Principesco e la Torre Civica
Vista del Castello del Buonconsiglio ancora spoglio del vessillo nemico
Piazza Duomo un secolo fa
Fotografia dell'incrocio fra la Contrada Larga e la Contrada Todesca a Trento ai primi del novecento.
Saludi da Trent!
Altra illustrazione d'epoca della nostra Trento. Si può chiaramente vedere Torre Vanga in primo piano, quando era ancora lambita dal corso del fiume Adige. Il ponte di legno congiunge la Badia di San Lorenzo (in parte abbattuta in epoca fascista per costruire la casa del balilla, attuale stazione delle autocorriere) alla città. Sullo sfondo in centro si notano il Castello del Buonconsiglio e Torre Verde.
Illustrazione d'epoca del Castello del Buonconsiglio visto dal lato Nord, quando era ancora circondato dalla natura
Piazza d'Armi, attuale Piazza Venezia
Cartina del centro storico di Trento del 1926. Sono già riportati i nomi di vie e piazze modificati dopo l'occupazione italiana. Alcuni esempi sono:
- Piazza Vittorio Emanuele III (Piazza Duomo)
- Piazza Venezia (Piazza d'Armi)
- Via Brigata Aqui (Via Caserme)
- Via Belenzani (Via o Contrada Lunga)
- Via Manci (Via o Contrada Larga)
- Piazza Cesare Battisti, attuale Piazza Pasi (Piazza Opere)
- Piazza Alessandro Vittoria (Piazza della Posta)
- Via Mazzini (Via della Torre e Via Borgo Nuovo)
- Via Garibaldi (Via Verdi, in altra collocazione rispetto all'attuale)
Nota: all'epoca al posto dell'attuale Piazza Italia vi era ancora il quartiere del Sass. Questo verrà abbattuto nel 1926 per costruire su volontà del regime fascista Piazza Littorio.
- Piazza Vittorio Emanuele III (Piazza Duomo)
- Piazza Venezia (Piazza d'Armi)
- Via Brigata Aqui (Via Caserme)
- Via Belenzani (Via o Contrada Lunga)
- Via Manci (Via o Contrada Larga)
- Piazza Cesare Battisti, attuale Piazza Pasi (Piazza Opere)
- Piazza Alessandro Vittoria (Piazza della Posta)
- Via Mazzini (Via della Torre e Via Borgo Nuovo)
- Via Garibaldi (Via Verdi, in altra collocazione rispetto all'attuale)
Nota: all'epoca al posto dell'attuale Piazza Italia vi era ancora il quartiere del Sass. Questo verrà abbattuto nel 1926 per costruire su volontà del regime fascista Piazza Littorio.
Riproduzione d'epoca di un quadro presente al castello del Buonconsiglio. Raffigura l'accerchiamento della città di Trento del 7 gennaio 1801 da parte dell'esercito cisalpino, guidato dal generale Lecchi.
In seguito l'intero Tirolo meridionale fu annesso al regno italico di Napoleone sotto il nome di "Distretto dell'Alto Adige". L'esercito austriaco riuscì a tornare a Trento il 15 ottobre 1813 con l'aiuto delle compagnie Schützen locali ma, solo dopo il crollo dell'impero napoleonico nel 1815 il nostro territorio ritornò a far parte dell'Austria e della Contea Principesca del Tirolo, senza più l'intermediario costituito in precedenza dal principato vescovile (poiché era stato secolarizzato nel 1803). Il titolo di Principe di Trento (Fürst von Trient) passò quindi agli imperatori che si susseguirono da quel momento al trono.
La frase riportata sulla pergamena in basso è : "Vedutta nell'intrar dal ponte di S. Lorenzo in Trento la terza invasione che li fecce li francesi li sie gennaio 1801 in Trento alle 4 di serra conbattendo finno al alba del giorno 7 e in questo conbattimento perdetero il general Lecchi 14 officiali e 120 soldati della legione cisalpina la quale inseguì li austriaci per la valle della Brenta e in città è intrato la devisione del general Macdonald".
In seguito l'intero Tirolo meridionale fu annesso al regno italico di Napoleone sotto il nome di "Distretto dell'Alto Adige". L'esercito austriaco riuscì a tornare a Trento il 15 ottobre 1813 con l'aiuto delle compagnie Schützen locali ma, solo dopo il crollo dell'impero napoleonico nel 1815 il nostro territorio ritornò a far parte dell'Austria e della Contea Principesca del Tirolo, senza più l'intermediario costituito in precedenza dal principato vescovile (poiché era stato secolarizzato nel 1803). Il titolo di Principe di Trento (Fürst von Trient) passò quindi agli imperatori che si susseguirono da quel momento al trono.
La frase riportata sulla pergamena in basso è : "Vedutta nell'intrar dal ponte di S. Lorenzo in Trento la terza invasione che li fecce li francesi li sie gennaio 1801 in Trento alle 4 di serra conbattendo finno al alba del giorno 7 e in questo conbattimento perdetero il general Lecchi 14 officiali e 120 soldati della legione cisalpina la quale inseguì li austriaci per la valle della Brenta e in città è intrato la devisione del general Macdonald".
Dizionario del dialetto trentino (poiché di Trento) del 1909