Epifania o befana?
L’Epifania è una festa cristiana celebrata il 6 Gennaio, ovvero 12 giorni dopo il Natale, termine che deriva dal greco antico, con significato di "rendere manifesto, apparizione" e perciò rappresenta la Natività di Cristo, idealizzata già dal Medioevo con la visita dei santi Re Magi (Trei Re Maghi, Heilige Drei Könige).
Nel Tirolo (ma anche in altre regioni d'Europa), la festività religiosa è presente nella tradizione popolare con la visita dei Re Magi alle case portando la Stella e intonando canti tradizionali (ci sono in tedesco, italiano e ladino). I canti dela Stella si fanno già prima del 6 gennaio e la tradizione era molto vissuta nella nostra terra e si mantiene ancora in alcune valli del Tirolo italiano, con gruppi che cercano di recuperarla dove è sparita. È molto più difusa nel Tirolo tedesco perché più incentivata dalle parrochie, sopratuto nel Tirolo del Nord. In un certo modo, la festività si fa ricordare durante tutto l'anno con l'iscrizione fatta sull'architrave della porta: 20 + G M B + 16, dove "20" e "16" ricordano l'anno che si inizia e G, M, e B stanno per Gaspare, Melchior/Melchiorre e Balthazar/Baldassarre, cioè i nomi dei tre Re Magi che portarono i doni a Gesù nella capanna. Ci sono anche le variazioni KMB e CMB (per Kaspar o Caspar secondo la pronuncia tedesca). I simboli + posti fra le lettere e i numeri indicano la croce cristiana e sottolineano la sacralità della scritta. Un altro significato della scritta è quello di rappresentare una parte di una benedizione tipica del mondo germanico e del Nord Europa per il periodo natalizio, un momento in cui si benedice la famiglia con l'acronimo di "Christus Mansionem Benedicat", cioè "Cristo benedica questa casa", mentre nelle variazioni possibili, K sta per "Kyrie" ("Signore" in greco) e G per "Gesù". La Befana come oggi si presenta in Provincia di Trento non è altro che "un'importazione" promossa nel periodo fascista dopo l'occupazione del Tirolo Meridionale. Il termine è una storpiatura dela parola Epifania > Befana, inteso come "fantoccio esposto la notte dell'Epifania", con origini pagane e usato dal XIV secolo nella penisola italica centro-meridionale, non facendo mai parte della tradizione popolare del Tirolo (ma anche qua ci sono antiche tradizioni di origine celtica che ricordano la Stria, cioè la Strega). Nel 1928 il regime fascista introdusse la Befana (termine assolutamente sconosciuto fino ad allora) nelle scuole della nostra terra per promuovere il "Natale del Duce" e, in certo modo, "comprare" la simpatia dei bambini con caramelle e regali (non solo in Tirolo). Allo scopo di dare visibilità sul territorio alla Befana, Augusto Turati ebbe l’idea di ordinare alle Federazioni provinciali del Partito Nazionale Fascista di sollecitare a commercianti, industriali e agricoltori donazioni in occasione di tale festa, la cui gestione sarebbe stata curata dalle organizzazioni femminili e giovanili fasciste. Con il segretario del PNF Achille Starace, la "Befana Fascista" diventò a partire del 1934 la "Befana del Duce", per esaltare la figura del dittatore. L’iniziativa continuò in Italia anche dopo l’instaurazione della Repubblica Sociale Italiana. Durante il ventennio, i fascisti a Trento cercarono di cancellare in tutto il Tirolo Italiano (anche se in modo non definitivo) i gruppi che portavano la Stella, così come tutte le tradizioni che ricordavano una possibile "unità" identitaria e culturale con il Tirolo tedesco, sempre in modo da giustificare l'indiscutibile "italianità" del "Trentino" redento. |
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